Il termine decumano risulta, in realtà, non corretto. Infatti tale termine è utilizzato per i sistemi di urbanizzazione di epoca romana, non greca.
Neapolis, invece, venne fondata come colonia greca.
Il sistema greco prevedeva la suddivisione del centro urbano in tre larghe strade che correvano parallelamente da est ad ovest e parallele, a loro volta, alla costa. In tal modo era possibile ottenere quattro zone.
Le tre vie principali venivano poi tagliate perpendicolarmente da strade più piccole (di circa tre metri).
Oggi lo schema delle strade del centro antico di Napoli è rimasto sostanzialmente uguale alla struttura greca originaria.
Dei tre decumani, quello centrale risulta essere più grande rispetto agli altri due. Essi sono: il decumano superiore, il decumano maggiore e il decumano inferiore.
Lungo il percorso di questo decumano si conservano importanti strutture e mura di epoca romana e imperiale, oltre ad edifici religiosi (come la chiesa di Santa Sofia).
Oggi corrisponde alle via della Sapienza, via dell’Anticaglia e via Santi Apostoli.
Tale decumano costituisce oggi una delle principali strade di Napoli. Ospita, infatti, tanti monumenti e punti d’interesse.
Corrisponde all’odierna via dei Tribunali e parte da Piazza Bellini ed arriva a Castel Capuano.
All’altezza di piazza Miraglia il percorso fu deturpato, alla fine del 18° secolo, per la costruzione del vecchio Policlinico.
Chiamato comunemente Spaccanapoli, tale decumano è famoso per la sua linearità.
La sua conformazione è cambiata nel tempo, ma, visto dall’alto, tale decumano continua a dividere la città antica in due parti: quella nord e quella sud.
Il fulcro del decumano è costituito da via San Biagio dei Librai, nel pieno centro storico di Napoli.
